domenica 4 gennaio 2015

Una parola al giorno

 
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Imparare a sfruttare appieno le parole ci permette di evolvere sotto un profilo spesso trascurato: la qualità della comunicazione, con noi stessi e con gli altri.

mercoledì 17 luglio 2013

Reinstallare il servizio task scheduler di Windows XP

Se disponiamo di un sistema Windows Embedded preinstallato, è possibile che non tutte le funzionalità di Windows XP siano incluse. I produttori costruiscono l'immagine in base a specifiche esigenze, pertanto il pacchetto completo dei file disponibili, potrebbe differire sensibilmente da un sistema all'altro.

Nel nostro caso abbiamo un sistema cui manca totalmente il supporto ai task schedulati di Windows. Il task scheduler è disponibile come servizio di sistema, ma Windows Embedded non consente di aggiungere pacchetti tramite l'applet 'Installazione applicazioni'.

E' disponibile un post nel blog 'BillJr's Space', intitolato Repairing Scheduled Tasks Manager for Windows XP, che spiega come reinstallare manualmente il servizio task scheduler di Windows. Tutto ciò che occorre sono i file originali:

- mstask.inf
- mstask.ini
- mstask.dll
- mstinit.exe

presi da un'immagine completa di Windows XP, in versione home o professional, oppure dal cd di installazione.

Al termine dell'installazione, da Start / Esegui digitare Tasks e premere INVIO. Se l'installazione ha avuto successo, deve essere visualizzata la cartella C:\Windows\Tasks che include l'applet Aggiungi operazione pianificata.

Attenzione: si consiglia di utilizzare file di origine della stessa lingua del sistema in uso. Nella versione italiana, il servizio schedule di Windows possiede, come nome esteso Utilità di pianificazione, mentre nella versione inglese è denominato Scheduled tasks.

E' possibile che dopo l'installazione, il servizio schedule non venga avviato automaticamente. Se proviamo ad avviarlo manualmente, tramite l'applet services.msc, viene restituito il messaggio:

"Error 1083: The executable program that this service is configured to run in does not implement the service."

Guardando nei dettagli del servizio, verifichiamo la stringa di avvio che è la seguente:

C:\WINDOWS\System32\svchost.exe -k netsvcs


Questo ci dice che il servizio viene avviato dall'eseguibile svchost che carica il gruppo di servizi nella voce netsvcs. Il messaggio di errore precedente, indica che nel gruppo netsvcs non è incluso il nome del nostro servizio.
A questo punto, avviare regedit ed espandere la voce
HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\Windows NT\Current Version\SvcHost
Fare doppio clic sulla voce netsvcs




All'elenco che compare aggiungere anche la voce relativa al servizio task scheduler:



Fatto questo premere OK.

E' richiesto il riavvo del sistema, dopodiché il servizio sarà avviato correttamente e diverrà funzionante.

martedì 23 ottobre 2012

Inerente a qualcosa o inerente qualcosa?

Come di consueto, un rimando al sito dell'Accademia della Crusca. Questa volta chiariamo l'uso dei vocaboli  inerente, attinente, afferente

Inerente a qc. o inerente qc.?

sabato 26 maggio 2012

Abilitare il login automatico a Windows

Nelle implementazioni di Windows di tipo kiosk, o non gestite, può capitare di dover impostare il computer in modo che si avvi automaticamente e mostri a video dei dati. In questo caso bisogna bypassare il meccanismo di protezione che chiede di autenticarsi con nome utente e password e consentire il login automatico al sistema senza intervento dell’utente.
Tale impostazione corrisponde, nel registro di Windows, alla voce AutoAdminLogon. Per consentire il login automatico è possibile procedere in diversi modi: il più semplice è quello che si presenta di default alla prima installazione del sistema operativo: abbiamo un solo utente definito nel sistema, la cui password risulta vuota. In questo caso Windows non chiede di specificare con quale utente effettuare l’accesso, in quanto lo individua automaticamente, essendo l’unico, e provvede ad aprire il profilo di questo utente.
La seconda alternativa consiste nella modifica manuale di alcuni valori all’interno del registro di sistema. Avviamo regedit ed andiamo nella chiave
HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\Windows NT\Winlogon
Se non sono presenti, all’interno di questa chiave vanno create le seguenti voci con i relativi valori:
AutoAdminLogon di tipo REG_SZ (Stringa): se impostata ad 1 abilita il login automatico, a 0 disattiva la funzionalità
DefaultUserName di tipo REG_SZ: assegnare a questa voce lo stesso nome dell’utente che deve effettuare il login.
DefaultPassword di tipo REG_SZ: è la password IN CHIARO dell’utente specificato in precedenza.
DefaultDomainName di tipo REG_SZ: nel caso la macchina appartenga ad un dominio, questo va inserito in questa voce, altrimenti inserire il nome dell’host locale.
In questo modo tuttavia, rendiamo visibile la password a chiunque abbia accesso al registro di sistema. Non che questo comporti rischi particolari di sicurezza in tale contesto, in quanto essendo già il sistema non protetto in fase di login, si intende che vogliamo rendere disponibili le informazioni visualizzate a chiunque. Eventuali rischi potrebbero essere legati all’accesso alle risorse di rete qualora la macchina appartenga ad un dominio, in quanto l’utente potrebbe avere permessi elevati su altre postazioni. Dovrà essere nostra cura comunque, impedire l’accesso al registro di sistema da parte dell’utente ed eventualmente restringere l’accesso alle altre impostazioni avanzate, per impedire modifiche non desiderate ed aumentare la protezione. Tuttavia, se volessimo evitare di mostrare la password in chiaro nel registro, magari perché è la stessa che utilizziamo abitualmente per proteggere i nostri sistemi, possiamo operare in un altro modo, anche più immediato del precedente.
Apriamo il menu ‘Esegui’ e digitiamo Control UserPasswords2. Viene visualizzata la finestra seguente, in cui vengono mostrati gli utenti definiti nel sistema ed il gruppo di appartenenza (questa procedura funziona sia sotto Windows XP che Windows 7)
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Per attivare il login automatico al sistema è sufficiente rimuovere il segno di spunta in alto nella voce ‘Per utilizzare questo computer è necessario che l’utente immetta il nome e la password’. Premendo su OK, si presenta una nuova finestra in cui viene chiesto di specificare l’utente che di default accederà al sistema e la relativa password
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Una volta specificate le credenziali di accesso automatico, riavviamo il sistema e verifichiamo che l’utente scelto venga caricato in automatico. A questo punto apriamo l’editor di registro di sistema, e posizioniamoci nella chiave
HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\Windows NT\Winlogon
Vediamo che le voci AutoAdminLogon e DefaultUserName, sono state correttamente impostate. Tuttavia non compare la voce DefaultPassword come nel secondo caso, ossia ciò che volevamo per ‘proteggere la nostra privacy’.
Nota: control userpasswords2 è una scorciatoia che consente, come abbiamo visto, di aprire la schermata avanzata di gestione del login vista in precedenza. Il ‘2’ alla fine del comando ci induce a pensare che esista anche la voce UserPasswords, ed infatti è così. Se inseriamo il comando, Windows mostra una finestra alternativa per la gestione degli utenti, quella in modalità guidata
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mercoledì 25 aprile 2012

Modificare il percorso predefinito dei profili utente di Windows

Potremmo avere l'esigenza di modificare il percorso predefinito in cui Windows (XP / Vista / 7 e così via) memorizza i file e le impostazioni dei profili utente: se ad esempio il nostro sistema dispone di più unità di memorizzazione, potremmo decidere di riservarne una solo per il sistema operativo e i programmi, mentre le altre per i dati. Come sappiamo però, i dati delle applicazioni, quindi i preferiti del browser, i messaggi e contatti di posta elettronica, le impostazioni stesse delle applicazioni, e tutto quanto viene lasciato sul desktop, vengono memorizzati sotto il percorso del proprio profilo utente, che di base risiede nella stessa partizione destinata al sistema operativo. Per spostare questo percorso in una posizione diversa, anche su un volume diverso, possiamo consultare la semplice procedura che ci fornisce Microsoft a questo link: KB322014

Seguendo alla lettera la procedura nella KB di Microsoft, tuttavia, ed accedendo di nuovo al sistema con il proprio account, o con un nuovo account utente creato ad-hoc per testare questa procedura, notiamo che Windows impiega parecchio tempo per caricare l'ambiente di lavoro. Un messaggio infine ci avverte che si sono verificati errori nel caricamento del profilo e che pertanto ne è stato utilizzato uno temporaneo che consente funzionalità limitate (è un profilo a sola lettura e qualsiasi modifica apportata si perde effettuando il logout).

Questo accade perché manca un passaggio fondamentale: prima di attuare la procedura descritta nell'articolo di Microsoft, occorre copiare le cartelle 'Default User' (nascosta) e ‘All Users’ dal vecchio al nuovo percorso dei profili utente.

La cartella ‘Default User’ contiene le impostazioni di base per i nuovi utenti che non hanno ancora fatto login nel sistema, per i quali dunque non esiste ancora una cartella personale contenente file e impostazioni: ciò significa che se ad esempio abbiamo creato un nuovo utente, ma non abbiamo mai fatto l'accesso al sistema con esso, Windows la prima volta deve creare il percorso principale del profilo e tutta struttura della directory relativa ad esso. Per fare questo prende le impostazioni di base dalla cartella nascosta denominata 'Default User'. Questa deve risiedere nello stesso percorso dei profili utente, altrimenti il sistema non trova le informazioni di base per creare il nuovo profilo, riportando il messaggio sopra citato.
La cartella ‘All Users’ non è strettamente necessaria per consentire il login al sistema da parte degli utenti, tuttavia contiene alcuni file e impostazioni che completano le funzionalità dei profili: ad esempio, se il sistema non riesce ad individuare questa cartella, non saranno disponibili le icone associate agli utenti di sistema; al loro posto verrà invece visualizzato un quadrato bianco con una X rossa al centro. Le icone relative ai profili utente, di default, sono situate in “%AllUsersProfile%\Dati applicazioni\Microsoft\User Account Pictures”.

Se proviamo a copiare le suddette cartelle in un nuovo percorso però, l'operazione ad un certo punto si arresta e Windows risponde che alcuni non possono essere copiati in quanto bloccati ad uso esclusivo. Per ovviare a questo è necessario riavviare il sistema in modalità provvisoria, effettuare il login con un account già utilizzato in precedenza (ossia non uno di quelli nuovi che abbiamo definito, ma non ancora utilizzato; è possibile utilizzare anche l'account administrator), ed effettuare la copia. Al termine riavviare il sistema in modalità normale.
Eseguiti tutti i passaggi correttamente, possiamo continuare a testare la funzionalità creando nuovi utenti ed effettuando il login al sistema con essi; vedremo che verranno create nuove cartelle per i profili nel nuovo percorso che abbiamo scelto. Questo risulta particolarmente utile nel caso il sistema debba essere formattato e ripristinato in quanto i dati utente saranno fisicamente divisi dalla partizione del sistema operativo, consentendo un backup ed un ripristino più semplici.

Per quanto riguarda i profili utente già esistenti: il loro contenuto rimane nel vecchio percorso e non viene re-diretto automaticamente al nuovo come si potrebbe pensare. Se apriamo l’editor di registro, e ci spostiamo nella chiave vista in precedenza, al suo interno troviamo altre sotto-chiavi, una per ciascun utente che ha effettuato almeno un login nel sistema. Ciascuna di esse è denominata in base al SID dell’utente a cui si riferisce. Spostandoci su ciascuna di esse, vediamo che, al loro interno, la stringa ‘ProfileImagePath’ punta ancora al vecchio percorso.
A questo punto possiamo spostare tutti i file di questi utenti manualmente nel nuovo percorso, creando un account temporaneo con privilegi di amministratore della macchina col quale effettuare il login e quindi modificare nel registro il puntamento alle cartelle nella stringa ‘ProfileImagePath’.
Si suggerisce comunque di adottare un metodo diverso, ossia lasciare che Windows crei i profili nel nuovo percorso ed in seguito copiare sopra di essi le vecchie cartelle. In questo modo si evita di omettere eventuali valori di registro necessari al corretto funzionamento dell’ambiente operativo per quegli utenti. Per fare questo seguiamo i passaggi indicati di seguito:
1. Creare un account di appoggio con privilegi di amministratore, riavviare il sistema per liberare eventuali file rimasti in uso ed effettuare il login con questo.
2. Fare un backup dei profili utente già esistenti.
3. Fare l’elenco di tutti gli utenti i cui profili non sono migrati al nuovo percorso, con le relative impostazioni
4. Cancellare gli utenti senza eliminare i dati del profilo.
5. Creare nuovamente gli utenti nel sistema assegnando i relativi privilegi.
6. Fare login al sistema, con ciascuno di questi account e lasciare che Windows crei il nuovo profilo nel percorso predefinito (il nuovo percorso) e le relative impostazioni nel registro. Terminata la creazione del profilo, effettuare il logout e passare all’account successivo
7. Una volta eseguita la procedura per tutti, riavviare di nuovo il sistema per liberare eventuali file in uso, ed accedere a Windows con l’utente amministratore creato al punto 1.
8. Spostare i vecchi profili utente dal vecchio al nuovo percorso, sovrascrivendo quelli creati da Windows.
9. Effettuare nuovamente il login con ciascuno degli account per verificare che tutto il contenuto venga correttamente caricato e che siano disponibili dati ed impostazioni precedentemente salvati. Possiamo verificare la correttezza di tutti i percorsi assegnati aprendo il prompt dei comandi e digitando SET. Questo consente di visualizzare tutte le variabili di sistema, compresi quindi i percorsi predefiniti per gli utenti.
10. Al termine è possibile rimuovere account e relativi dati dell’utente amministratore creato al punto 1.
Non è escluso comunque che eventuali software debbano essere reinstallati, in quanto non più funzionanti correttamente. E’ il caso di Google Chrome e lo si vede già dal fatto che l’icona relativa al programma non è più disponibile.
Per completare, possiamo eliminare la vecchia cartella“%SystemDrive%\Documents and Settings”.